L’Oriente fra Storia e Archeologia

PROGRAMMA

30 marzo 2017 ore 21,00

presso il Museo Archeologico Ambientale – sede di Anzola dell’Emilia, via Emilia, 87

Le origini della civiltà araba: preistoria e protostoria nel Sultanato d’Oman

Prof. Maurizio Cattani – Università degli Studi di Bologna

Tra il IV e il II millennio a.C. la penisola araba è interessata da una vera e propria trasformazione degli aspetti del popolamento, dell’economia e della società. In particolare nel territorio dell’Oman i cambiamenti sono testimoniati dallo sviluppo dello sfruttamento minerario, dall’attivazione delle ampie coltivazioni della palma da dattero (le oasi) collegate ad un controllo delle risorse idriche e dalla costruzione di abitati con strutture in mattoni di argilla. Nello stesso periodo, e soprattutto nel corso del III millennio a.C., si intensificarono le interazioni con le grandi civiltà della Mesopotamia e della Valle dell’Indo e il territorio tra Emirati Arabi e l’Oman divenne famoso con il termine mesopotamico “Magan”. Le trasformazioni avvenute in questo periodo generarono un mondo che oggi conosciamo con il termine di civiltà araba, con caratteristiche che si sono mantenute simili fino ai recenti sviluppi dovuti allo sfruttamento del petrolio. Attraverso l’illustrazione delle ricerche effettuate dall’Università di Bologna nel Sultanato d’Oman si potrà seguire il momento cruciale della formazione della civiltà araba.

6 aprile 2017 ore 21,00

presso la Partecipanza Agraria di Sant’Agata Bolognese, Sala delle Colonne, via 2 agosto 1980, n. 45

Gli scavi della città evangelica di Magdala sul lago di Galilea:

il porto e il suo ambiente

Dott.ssa Anna Lena – Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici

di Udine, Trieste e Venezia

Dott.ssa Veronica Rossi – Università degli Studi di Bologna

Prof. Marco Marchesini – Università degli Studi di Ferrara

Durante gli scavi condotti tra il 2007 e il 2012 con il patrocinio della Custodia di Terra Santa e dello Studium Biblicum Franciscanum, nel sito archeologico di Magdala sulla costa occidentale del Lago di Tiberiade sono state messe in luce, a circa 200 metri dall’attuale linea di costa, delle strutture pertinenti al porto della città. Lo scavo del porto – fondato nel periodo tardo ellenistico (asmoneo) e il cui interramento è da collocarsi tra III e IV secolo d.C. – è stato condotto con un approccio interdisciplinare che ha visto la collaborazione tra gli archeologi del Magdala Project e una équipe di geologi e geomorfologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e dell’Università di Bologna, diretti dal Prof. Giovanni Sarti, e dell’Università di Aix Marseille, nella persona del Prof. Christophe Morhange. Tale approccio ha permesso di acquisire elementi utili non solo alla ricostruzione della storia della città ma anche della storia paleoambientale dell’area. In particolare, i risultati dello studio condotto sulle ostracofaune, sulle malacofaune e sui macroresti vegetali contenuti nei campioni di sedimenti dai livelli di uso del bacino portuale, hanno contribuito alla ricostruzione del paleoambiente naturale e di aspetti socioeconomici della Galilea del I secolo, restituendoci anche l’immagine di un ricco paesaggio agreste da cui hanno tratto ispirazione i Vangeli, la letteratura apocrifa e le fonti letterarie.

9 aprile 2017 ore 17,00

presso Museo Archeologico Ambientale – sede di San Giovanni in Persiceto, Corso Italia, 163

La Giordania tra Bisanzio e l’Islam

Dott. Carmelo Pappalardo – Università degli Studi di Firenze

Nel periodo bizantino, tra V e VI secolo, la Provincia di Arabia visse un periodo di grande fioritura dal punto di vista dello sviluppo urbanistico e dei complessi ecclesiastici dovuto alla sua importanza strategica come area di confine dell’Impero. In questo periodo in tutta la regione furono edificate numerose chiese con splendidi mosaici, in particolare nella regione di Madaba. L’arrivo dell’Islam nella regione non comportò cambiamenti radicali e violenti ma una trasformazione progressiva; le città continuarono ad avere una vita prospera e gli edifici ecclesiastici ad essere utilizzati per tutto l’VIII secolo, come dimostrano le numerose iscrizioni musive pavimentali datate che riportano i nomi delle gerarchie ecclesiastiche.

In particolare gli scavi condotti per quasi 20 anni sotto la direzione di Michele Piccirillo nel sito di Umm al-Rasas hanno permesso di identificare il luogo con la località biblica di Mefa’a e hanno riportato alla luce chiese con splendidi mosaici e messo in evidenza come il sito sia evoluto da castrum militare romano a difesa del Limes Arabicus a insediamento urbano agricolo nel periodo bizantino. La vita di Kastron Mefa’a, abitato da una vivace comunità cristiana, continuò quasi indisturbata per tutto l’VIII secolo, rappresentando dal punto di vista della ricerca storico-archeologica un caso esemplare per il periodo di transizione tra l’Impero Bizantino a quello Islamico.

20 aprile 2017 ore 21,00

presso il Planetario del Museo del Cielo e della Terra, San Giovanni in Persiceto, vicolo Baciadonne, 1-2-3

Il contributo dell’archeologia all’esegesi biblica: esempi fra l’Antico e il Nuovo Testamento

Prof. Marco Tibaldi – Istituto Superiore di Scienze Religiose

Da due secoli a questa parte si è aperto un dibattito non ancora concluso su come debba essere letta la Bibbia. Ha ragione Darwin o la Genesi, Galileo o il libro di Giosuè? Molte questioni sono state risolte a livello accademico, ma non certamente a livello di divulgazione, in cui resistono reciproche diffidenze. L’archeologia ha giocato e gioca un ruolo fondamentale nel riportare alla luce la verità storica di cui la Scrittura è un’interpretazione, restituendo così ai credenti una fede meno ingenua e a tutti la possibilità di fare un affascinante viaggio nel passato per vivere meglio il proprio futuro.

27 aprile 2017 ore 21,00

presso il Museo Archeologico Ambientale – sede di Calderara di Reno, via Roma, 12

c/o Centro Civico Spazio Reno

Iasos in Caria (Asia Minore): un cinquantennio di lavori della Missione Archeologica Italiana

Dott.ssa Fede Berti, già direttrice della Missione Archeologica Italiana a Iasos

Iasos, città posta sulle coste dell’Asia Minore (oggi Turchia), precisamente in Caria, tra Efeso ed Alicarnasso, per più di 50 anni è stata oggetto degli scavi e delle ricerche della Missione Archeologica Italiana che Doro Levi (allora direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene) avviò nel 1960.

L’insediamento umano, documentato a partire dal Calcolitico, giunge all’età ottomana, alternando periodi di prosperità a fasi di recessione.

E’ dal VII-VI secolo a. C. che, con evidenze più estese rispetto a quelle dell’Età del Medio e Tardo Bronzo, le strutture della polis cario-greca, poi romana, poi bizantina continuano a sovrapporsi nella penisola e sulla retrostante “terraferma”: trattasi di edifici e di complessi architettonici pubblici e privati, oggetto di costante impegno profuso dalla Missione per il restauro e per la conservazione.

11 maggio 2017 ore 21,00

presso la Sala Ilaria Alpi, Crevalcore, via Persicetana, 226

Istantanee di un contagio: una ricerca storico-medica in Asia Centrale

Prof. Gian Pietro Basello – Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”

Prof. Paolo Ognibene – Università degli Studi di Bologna

Il ritrovamento presso un antiquario newyorkese di un vecchio album fotografico, scritto in cirillico e datato 1898, è all’origine di un viaggio che ci ha portato in una remota valle del Tagikistan (dove le leggende raccontano sia passato Alessandro Magno) alla scoperta di una misteriosa epidemia che portò alla morte di quasi tutta la popolazione del villaggio di Anzob. Attraverso documenti d’archivio e i ricordi dei nipoti dei sopravvissuti abbiamo ricostruito un piccolo pezzetto di storia del dominio russo in Asia Centrale. La conferenza sarà accompagnata dalla proiezione di foto inedite dell’album e dei luoghi come sono oggi.

18 maggio 2017 ore 21,00

presso il Museo del Cielo e della Terra, San Giovanni in Persiceto, vicolo Baciadonne, 1-2-3

L’Iran fra storia e scienza

Dott. Romano Serra – Università degli Studi di Bologna

Viaggio in Iran, paese di antichissima civiltà, terra di scambio non solo di merci ma anche di idee e cultura millenaria. Guidati dall’instancabile Romano Serra ripercorreremo luoghi lontani, fra storia, geografia, geologia e natura alla ricerca di meteoriti raccolti direttamente sul campo; ogni pietra, anche quella apparentemente più insignificante, contiene le informazioni fondamentali per comprendere la nascita ed l’evoluzione del Sistema Solare nel suo complesso.

Dopo la conferenza si potranno osservare diversi meteoriti provenienti dall’Iran e le collezioni custodite al Museo del Cielo e della Terra.

25 maggio 2017 ore 21,00

presso il Museo Archeologico Ambientale – sede di San Giovanni in Persiceto, Corso Italia, 163

In Iran prima dei Persiani: viaggio nell’antico Elam

Prof. Gian Pietro Basello – Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”

Il regno elamita si sviluppò per due millenni (ca. 2500-550 a.C.) nelle terre che diventarono poi il nucleo della Persia, rivaleggiando costantemente con i più famosi vicini mesopotamici. Le ricerche degli ultimi decenni hanno messo in evidenza il suo ruolo nella formazione culturale e politica dell’impero achemenide (ca. 550-331 a.C.), la cui estensione ha da sempre interrogato e stupito gli storiografi. Dai grandi ritrovamenti del secolo scorso (incluso il Codice di Hammurabi) ora esposti al Louvre alle recenti scoperte del tesoro di Kalmakarra e della sepoltura principesca di Ramhormoz, l’Elam è uno dei protagonisti dell’archeologia iraniana. La conferenza sarà accompagnata dalla proiezione di foto esclusive di luoghi, monumenti e iscrizioni.